sabato 15 dicembre 2012

Biscotti della neve!

Guardo fuori dalla finestra ed è tutto bianco. La neve è scesa copiosa e ha ricoperto ogni cosa. Tutto là fuori è ovattato, lento. A differenza della pioggia quando la neve cade non fa rumore e porta con se quel profumo e quel colore rosa che illumina anche le notti più buie. Tutto viene avvolto da un alone di mistero e di magia soprattutto quando la neve cade a ridosso del Natele!

Per celebrare questo momento anche dentro casa non c'è cosa migliore che preparare qualche buon biscotto a forma di pupazzo o fiocco di neve.

Ecco la ricetta per una classica frolla alla vaniglia.

BISCOTTI ALLA VANIGLIA:

Ingredienti per 20 biscotti circa Tempo: 1 oretta circa Difficoltà: *

Ingredienti: 125g di burro, 125g di zucchero, 250g di farina, 1 uovo, 1 bustina di vanillina

Esecuzione: in una ciotola lavorate il burro e lo zucchero con le fruste elettriche fino ad ottenere una crema spumosa, unite quindi l'uovo la vanillina e amalgamate. Setacciate metà della farina sulla crema appena ottenuta e mescolate con cura, ripetete l'operazione con la restante farina. A questo punto bisogna (finalmente) utilizzare le mani. Trasferite l'impasto su una spianatoia in legno ricoperta di poca farina o sul piano di lavoro e impastate con le mani velocemente cercando di non scaldare troppo l'impasto. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.

Nel frattempo, dopo aver riassettato la cucina, preparate gli stampini a forma di pupazzo e di fiocco di neve e preriscaldate il forno a 180°. Prendete la frolla dal frigorifero e, con un mattarello, stendete la pasta sul tavolo o sulla spianatoia leggermente infarinata fino a ricavare una sfoglia spessa 5 millimetri circa. Ritagliate le forme con gli stampini.


Ricoprite la placca con la carta forno, adagiatevi sopra i biscotti e infornate per circa 10-15 minuti. Sfornate quando i biscotti saranno dorati al punto giusto e fateli raffreddare prima di passare alla glassatuta.



LA GLASSATURA:

Ho deciso di decorare alcuni biscotti con un glassa bianca (se no che neve sarebbe!) al gusto di vaniglia, altri li ho lasciati invece al naturale così da poterli inzuppare nel the a colazione altri ancora li ho decorati solo al centro con della granella di cioccolato (per i più golosi!).



La glassa l'ho fatta mescolando dello zucchero a velo vanigliato con delle gocce d'acqua naturale. Versate sempre molto lentamente l'acqua così sarà più facile controllare la consistenza della glassa che dovrà essere lucida, filamentosa e mai troppo liquida (altrimenti sbaverete tutto come è successo a me ai primi biscottini che ho glassato...mannaggia!)

Ora per glassare servirà una sacca da pasticcere usa e getta alla quale verrà tagliata la punta, in alternativa è possibile utilizzare un sacchetto per surgelare gli alimenti e praticare un piccolissimo taglio su una delle estemità inferiori. Ricordatevi sempre di inserire la glassa nella sacca prima di effettuare il taglio.

Afferrate la tasca da pasticcere vicino alla punta così da poter controllare meglio il tratto e con una delicata pressione ma costante tracciate una linea lungo il bordo del pupazzo di neve e del fiocco di neve.

Consiglio: con la tasca non state troppo vicini al biscotto e quando avete finito di tracciare la linea sollevate decise la sacca da pasticcere.


Completate il pupazzo di neve con occhi, naso, bocca e i famosi bottoni del vestito mentre se volete potete ricoprire completamente di glassa il fiocco andando a colorare all'interno delle linee che avete tracciato. Lasciare asciugare la glassa per qualche ora prima di sovrapporre i biscotti.

Buon appetito!


mercoledì 12 dicembre 2012

Fili: L'Alfabeto Portachiavi

Buongiorno a tutti la produzione natalizia di Filiepentole continua senza sosta!

Ecco un regalo "personalizzato" sempre utile ma soprattutto molto semplice e veloce da realizzare che riscuoterà sicuramente un grande successo: il portachiavi con l'iniziale del nome della persona a cui verrà dato in dono.

Sono convinta che sarà molto apprezzato perchè quel che comunica è: "Non solo l'ho fatto io con le mie mani ma l'ho fatto apposta per te. Vedi, c'è la lettera dell'alfabeto con cui inizia il tuo nome!".

Oggi vi propongo le lettere M e F. La lettera M è destinata a uomo per questo ho scelto di realizzarla con il pannolenci azzurro e come simbolo di buona fortuna ho applicato un piccolo quadrifoglio in basso a destra mentre la lettera F sarà il regalo per una donna. Qui l'intera lettera è un portaforuna, rossa a puntini neri non si può che associare ad una coccinella!




L'alfabeto portachiavi. La lettera F

L'alfabeto portachiavi. La lettera M
 
Dato che i due portachiavi sono destinati ad una coppia ho deciso di confezionarli insieme.

Usando un cartoncino come supporto ho "appeso" una lettera da un lato del cartone e l'altra lettera dall'altro lato. Anche il fiocco che ho utilizzato per chiudere il pacchetto in un certo senso "divide" e rende autonomo ogni portachiavi. Girando la confezione infatti si può notare come per l'uomo (la lettera M) ho utilizzato del bambù per farmare il nastro mentre dalla parte della donna (la lettera F) fa capolino un piccolo abete rosso in pannolenci incollato su una minuscola molletta in legno che servirà anche come supporto al bigliettino d'auguri!

 

venerdì 7 dicembre 2012

Pentole: Pudding al cioccolato

E' ufficiale, siamo entrati a pieno titolo nel periodo natalizio. Tra oggi, S. Ambrogio festa patronale per i milanesi e domani l'Immacolata Concezione, anche i più tradizionalisti faranno l'albero di Natale il presepe e addobberanno la casa con ghirlande e candele.
 
 
Ma facciamo un passo indietro. Ieri 6 dicembre era San Nicola, giorno di festa per i paesi del Nord Europa, ma soprattutto era l'onomastico della mio compagno e cosa c'è di meglio che regalargli il suo (e anche mio) dolce preferito fatto da me con tanto amore: il Pudding al Cioccolato (tornino al cioccolato).
 
Questo dolce è molto semplice e veloce da preparare. Il segreto sta tutto negli ingredienti soprattutto nella qualità del cioccolato fondente che si decide di utilizzare.
 
Pudding al cioccolato. Strumenti e ingredienti

PUDDING AL CIOCCOLATO


Ingredienti per 4 persone. Tempo: 20 minuti circa. Difficoltà: nessuna
 
Ingredienti: 3 uova, 30g di zucchero, 125g di farina, 25g di burro, 110g di ciccolato fondente al 70%

Esecuzione: in una ciotola lavorate le uova e lo zucchero con le fruste elettriche, lentamente unite la farina setacciata e continuare a lavorare in comporto. Nel frattempo fate sciogliere a bagnomaria il cioccolata fondente con il burro.

Consiglio: io ho trovato al supermercato questo fantastico "pentolino" per il bagnomaria. E' un po' piccolo ma per le dosi di cioccolato che sciolgo io di solito va più che bene. In alternativa è possibile sciogliere il cioccolato a bagnomaria con il metodo classico. Tenete basso il fuoco, se l'acqua entra nella pentola dove sta sciogliendo il cioccolato...sarà tutto da rifare!
 
 
 
Una volto sciolto il cioccolato unitelo al composto e continuate a mescolare. Imburrate e sporcate con un po' farina gli stampini usa e getta in alluminio e riempiteli con il composto fermandovi ad un centimetro dal bordo. Cuocere nel forno preriscaldato a 180° per 8/10 minuti a seconda del vostro forno. Tenete sempre sotto controllo il pudding mentre cuoce; basta un minuto in  più di cottura e il cuore al centro del tortino cuocerà troppo perdendo la sua irresistibile cremosità.
 
Una volta pronto lasciate raffreddare il pudding un minuto fuori dal forno. Capovolgete il tortino sul piatto da portata, estraete letamente lo stampino e servire ancora caldo con un ciuffo di panna mantata, con una pallina di gelato alla vaniglia o semplicemente spolverizzato con lo zucchero a velo.

Pudding al cioccolato

Buon appetito!

mercoledì 5 dicembre 2012

Pentole: Cupecake alla vaniglia con Farfalle

 
Lo so questi Cupcake, così decorati, non sono molto natalizi ma una volta svelata la ricetta base ognuno sarà libero di sbizzarrirsi come vuole con le decorazioni in pasta di zucchero (nelle prossime settimane realizzerò qualche Cupcake di Natale, promesso!).
Trovo comunque che la farfalla sia un soggetto versatile e molto bello per una decorazione e avere in casa lo stampino, piccolo per intagliare le decorazioni e più grande per coppare i biscotti, sia fondamentale.

La “moda” dei Cupcake viene d'oltre oceano ma negli ultimi anni sta spopolando anche nel nostro Paese e non è difficile capire perchè. Ogni tortina con la sua soffice base e la dolce guarnizione è la porzione di dimensione perfetta. I Cupcake devono il loro successo al proliferare di programmi televisivi che mostrano come realizzare questa prelibatezza in mille modi e con mille decorazioni e alla fiorente e sempre più ricercata attività di Cakedesign.
Il Cupcake, confezionato in pirottini di carta, è estremamente versatile e adatto per ogni occasione: un the con le amiche, una festa di compleanno, per la colazione.

Preparare i Cupcake è veramente facile ed è divertente se fatto insieme ai bambini. Il segreto è imparare a fare bene la base che deve essere soffice, morbida e leggera; poi la glassa e anche qui la semplicità premia sempre.
 

CupCake alla vaniglia con Farfalle


CUPCAKE ALLA VANIGLIA


Ingredienti per 6 Cupcake. Tempo: 30 minuti + il raffreddamento. Difficoltà: *

LA BASE

Ingredienti: 70g di burro ammorbidito, 70g di zucchero, 70g di farina, 1 uovo grande, 1 cucchiaino di lievito per dolci, 2 cucchiai di latte, 1 stecca di vaniglia o 1 fialetta di estratto di vaniglia.

Esecusione: in una ciotola lavorate con lo sbattitore elettrico il burro ammorbidito e lo zucchero, quando si saranno ben amalgamati unire l'uovo e molto lentamente la farina a cui è stato precedentemente unito il cucchiaino di lievito. Lavorare il composto fino ad eliminare eventuali grumi. Se usate la stecca di vaniglia bisogna inciderla per il lungo togliere e semini e metterli a scaldare con i due cucchiai di latte e poi aggiungere il tutto al composto; se invece utilizzate la fialetta di estratto di vaniglia aggiungetela tranquillamente al composto e poi incorporarvi anche il latte.

Consiglio: utilizzate pirottini in silicone così da non dover imburrare lo stampino oppure se volete rendere il Cupcake più chic usate pirottini in carta d'orati per gli adulti o di carta con qualche animaletto disegnato sopra per i più piccoli.

Versate il composto negli stampini aiutandovi con lo spallinatore del gelato (chi non ce l'ha può utilizzare due normalissimi cucchiai da cucina) fermandosi ad 1 centimetro dal bordo e infornare a 190° per 15/20 minuti circa. Una volta terminata la cottura lasciare raffreddare prima di passare alla glassatura.

LA GLASSA

Ingredienti: 150g di zucchero a velo, 1 albume o 1 limone o 70g di burro ammorbidito

Esecuzione: esistono due versioni della glassa base o glassa reale (quella con il burro).
Il procedimento è sempre uguale si parte infatti con il mescolare con un cucchiaio, in una ciotola, lo zucchero a velo con l'albume dell'uovo oppure con qualche goccia del succo di limone. Andate molto lentamente nel versare il succo di limone se ne verserete troppo la glassa “impazzirà” diventando troppo liquida e quindi da buttare. In tutte e due le varianti la glassa sarà pronta quando avrete ottenuto un composto laccato e consistente.

Consiglio: se non siete sicure della freschezza o della provenienza delle uova è meglio non utilizzare l'albume crudo soprattutto se a mangiare i Cupcake ci saranno anche dei bambini. Meglio sostituire l'albume con il succo di limone.

Per la glassa al burro invece lavorate lo zucchero a velo con il burro ammorbidito in una ciotola con un cucchiaio di legno finchè non diventa cremoso. A piacere aggiungere dell'estratto di vaniglia e poca acqua calda e mescolare finchè il composto non diventa omogeneo.

Decorare i Cupcake con la glassa utilizzando una sac à poche usa e getta con bocchetta seghettata.

COME REALIZZARE LE FARFALLE



Ingredienti: pasta di zucchero, colorante alimentare magenta, zucchero a velo

Esecuzione: la pasta di zucchero viene normalmente venduta a panetti, tagliarne un pezzetto e cominciare a lavorarla con le mani fino a renderla molleabile aiutandovi con dello zucchero a velo se vedete che vi rimane incollata sulle mani o sul piano. Con uno stecco fate cadere pochissimo colorante magenta sulla parta e continuate a lavorarla con le mani finchè non avrà raggiunto un colore uniforme.

Stendere sul piano (io per fare in modo che non si attacchi lo copro sempre con un foglio di carta da forno) la pasta pasta rosa e con un piccolo matterello stenderla fino a raggiungere un paio di millimetri di spessore. Ora con il coppa pasta ritagliare le farfalle.

Ora viene il bello! Per far piegare le ali delle farfalle basta piegare un cartoncino a fisarmonica, foderare l'interno di ogni piega con carta da forno, piegare leggermente le ali delle farfalle verso l'interno con le mani e sistemarle nelle pieghe concave del cartoncino e lasciare asciugare anche tutta la notte per far si che una volta tolte dal cartoncino li ali mantengano l'inclinazione tipica del volo delle farfalle anche quando saranno asciutte.

Consiglio: è possibile far asciugare le farfalle anche sulla gratella del forno. Basta posizionarle le farfalle nello spazio tra le due aste metalliche e spingere delicatamente verso il basso con un coltello, facendo puntare le ali verso l'alto e lasciando asciugare tutta la notte (fuori da forno, naturalmente!).

Lavorare una piccola striscia di pasta di zucchero bianca e metterla al centro della farfalla per ricordarne il corpo. Io ho voluto ricordare un fiore stilizzato e ho tagliato due piccoli dischi di pasta, uno rosa e uno bianco, di dimensioni diverse e li ho sovrapposti. Decorare a piacere con una farfalla e il fiore, come ho fatto io, oppure utilizzando due farfalle magari di colore diverso.

Buon divertimento e Buon appetito!

 





sabato 1 dicembre 2012

Fili: Pupazzo di Neve in pannolenci

Le canzoni di Natale in sottofondo e un tavolo pieno di pannolenci, fili, ovatta  e ogni altra sorta di materia utile per realizzare i mie personalissimi regali danno il benvenuto al mese più magico dell’anno!

Pupazzo di Neve in progress

Da oggi si comincia ufficialmente a spuntare la lista delle cose da fare. Dai pranzi alle cene con gli amici, ai biscotti da preparare per riempire i sacchettini da regalare, dalla realizzazione dei cesti gastronomici fino al tradizionale shopping (perché anche io comprerò qualcosa, non posso fare tutto a mano!) di libri, giocattoli per i più piccoli e ancora qualche pensiero per i genitori i suoceri e naturalmente il mio compagno.
Ispirata dal primo vero freddo dell’anno, ieri ho realizzato questo simpaticissimo Pupazzo di Neve in pannolenci con tanto si sciarpa, cappello e carota al posto del naso. I bottoni sono in legno mentre per realizzare gli occhi ho pensato usare delle piccole borchie che avevo comprato tempo fa per rinnovare un paio di ballerine così da rendere il Pupazzo di Neve più luminoso. Due punti di filo marrone per la bocca e un nastro a quadretti rosso come gancio ed ecco pronta una decorazione per porte, finestre o per l’Albero di Natale (per chi ha la fortuna di averne uno bello grande).
Pupazzo di Neve in pannolenci

Sotto un’idea veloce per la confezione. Una bustina in acetato rettangolare, una macchinetta per fare i buchi e del nastro oro. Basta ripiegare tre volte su se stessa la parte superiore della busta, praticare il foro e farci passare il nastro; un bel nodo e il gioco è fatto! Se non avete quel piccolo attrezzo per fare i buchi (si trova tranquillamente in cartoleria e nel reparto cancelleria dei supermercati) non importa si può sempre confezionare il Pupazzo di Neve legando il nastro a metà dell'altezza del sacchetto e fare un bel fiocco!

Pupazzo di Neve in pannolenci, la confezione


lunedì 26 novembre 2012

Pentole: Sformato di zucca su fonduta di Grana Padano

LA STORIA

 

La zucca, dall’inconfondibile colore e dal sapore dolciastro, è un tipico ortaggio autunnale che si presta a mille ricette: si consuma cucinata al forno, al vapore, nel risotto o nelle minestre. Ideale per fare i famosi gnocchi di zucca o per secondi piatti, viene usata anche per la preparazione di mostarde, marmellate, dessert, dolci e pane. Dai semi si ottiene un olio rossiccio usato in cosmesi ma se tostati e salati i suoi semi sono buonissimi da servire anche come aperitivo.

La zucca è un’importante fonte di potassio, calcio, fibre, betacarotene (come tutti i gli ortaggi di questo colore) e vitamine A e C; ha proprietà diuretiche e depurative ed è utile per chi segue un regime alimentare poco calorico. In natura è possibile trovare zucche dalle dimensioni e dalle forme più svariate e la sua buccia può assumere diverse colorazioni e screziature. All'interno la polpa è farinosa e di varie tonalità di arancio a seconda della varietà.

Al momento dell’acquisto è importante che il prodotto sia fresco, ben maturo e sodo. Una zucca ha queste caratteristiche se, dandogli dei leggeri colpi, emette un suono sordo. Il picciolo, inoltre, deve essere morbido e ben ancorato. La buccia deve essere pulita e priva di ammaccature. Se acquistata a pezzi bisogna fare attenzione che la parte tagliata ed esposta all’aria (anche se avvolta dalla pellicola alimentare) non sia asciutta.

In Italia la zucca si coltiva soprattutto nelle zone di Mantova, Piacenza e Verona. La più famosa è la zucca di Mantova o quella lunga napoletana  ma le sue origini sono da ricercare, probabilmente, nell’America Centrale, poiché i semi più antichi sono stati ritrovati in Messico, e risalgono al 7.000-6.000 a.c. Per i nativi americani, soprattutto quelli del Nord America, era un alimento base dieta. Furono infatti gli indiani ad insegnare ai primi coloni a coltivare la zucca che, con le patate ed il pomodoro, è stato uno dei primi ortaggi ad essere importati in Europa dai coloni spagnoli.

Nei paesi anglosassoni e negli Stati Uniti la zucca è il tradizionale simbolo di Halloween e viene utilizzata per la costruzione delle famose Jack-o'-lantern, caratteristica lanterna utilizzata per scacciare streghe e fantasmi. La tradizione americana di intagliare zucche la notte del 31 ottobre risale al 1837 e prende origine dall’usanza pagana irlandese e scozzese di intagliare le rape a forma di lanterna per ricordare le anime bloccate nel Purgatorio. La rapa è stata sostituita dalla zucca dagli immigrati del Nord America perché, originaria del posto, era disponibile in quantità maggiore ed era obiettivamente molto più grande e più scenografica.

Personalmente amo la zucca cucinata in ogni modo e trovo che il suo gusto dolce sia perfetto per creare sorprendenti contrasti di sapore. La ricetta che voglio presentarvi oggi l’ho assaggiata qualche settimana fa in un ristorante nel centro storico di Mantova, patria della zucca, e parla proprio di contrasti. Si tratta di un antipasto che mi ha letteralmente stregata al primo assaggio tanto da doverlo rifare subito anche a casa mia.


Alcune varietà di zucca

LA RICETTA

 

Sformato di zucca su fonduta di Granda Padano

Ingredienti per 4 persone. Tempo: 60 minuti. Difficoltà: * 1/2

Ingredienti: 500 gr di zucca, 2 uova, ½ bicchiere di panna, 150 gr di grana padano, 50 gr di latte • 70 gr di nocciole tostate o noci sgusciate e pelate, noce moscata, sale e pepe q.b.

Esecusione: per prima cosa pulire la zucca privandola della buccia e dei semi, tagliarla a pezzetti e farla cuocere in forno a 150° per circa 30 minuti. Quando la zucca sarà cotta passarla al passaverdure o al frullatore raccogliendo il composto in una terrina.
A questo punto unire un uovo interno e un tuorlo, 50 gr di grana padano la panna liquida il sale il pepe e una spolverata di noce moscata grattugiata; mescolare bene il tutto.
Versare il composto all’interno di stampini monoporzione avendo cura di fermarsi ad almeno 1 cm dal bordo (lo sformato gonfierà leggermente, non vorrete rischiare di far uscire tutto!). Cuocere in forno statico a 180° per 30 minuti circa.

Consiglio: Se utilizzate le cocotte in ceramica è necessario ungerle con un pochino di burro e spolverarle con il pangrattato per evitare che lo sformato si attacchi ai bordi; se invece fate come me che per praticità utilizzate le formine monoporzione in alluminio (quelle usa e getta per intenderci) non è necessario ungerle con il burro.

Nel frattempo che lo sformato cuoce preparare la fonduta di grana padano facendo sciogliere il formaggio nel latte. E preparare la granella di nocciole/noci, tritandole abbastanza grossolanamente.
Quando gli sformati sono pronti, lasciare raffreddare qualche minuto e impiattare preferibilmente lo sformato di zucca al centro del piatto (preferibilmente fondo o in una ciotola) sopra la fonduta di grana padano. Decorare il piatto con una spolverata di granella di nocciole/noci.

Buon appetito!

sabato 24 novembre 2012

Fili: Cuori di Natale in pannolenci

Manca un mese a Natale e la produzione di piccoli oggetti in pannolenci da inserire nei miei cesti gastronomici o da regalare semplicemente così, da soli, incartati con un bel nastro rosso e qualche piccola campanella continua senza sosta.
Ecco 4 piccoli cuori rossi in pannolenci pensati come addobbi per l’albero di Natale decorati con classici simboli che ricordano questa dolce festività: una campanella la stella cometa e gli alberelli; il tutto impreziosito da fiocchi e nastri verdi e rossi in fantasia vichy, qualche bottone in legno e l’anice stellato che ricorda il profumo delle calde sere d’inverno passate vicino al camino con gli amici e del vin brulè servito agli angoli delle strade. Il tutto rigorosamente cucito a mano cercando cuore dopo cuore di perfezionare la tecnica e rendere sempre più preciso un lavoro apparentemente semplice ma che in realtà richiede molta pazienza e tanto amore.
 
Cuori in pannolenci perfetti per personalizzare l'albero di Natale!

Misurano circa 13 centimetri (compreso di nastro per appendere la decorazione, il solo cuore misura 8 cm). Se realizzati di 6/7 centimetri possono essere utilizzati come chiudipacco o per impreziosire il fiocco di un cesto gastronomico. Alla persona a cui verrà fatto dono rimarrà sempre un vostro piccolo pensiero!

Cuori in pannolenci_idea Natale 2012

lunedì 19 novembre 2012

PENTOLE: Golosaria 2012, un viaggio tra le eccellenze d'Italia

L’Italia è un Paese meraviglioso (attenzione, ho detto meraviglioso non perfetto!). Possiamo vantare numerose eccellenze invidiate e spesso copiate in malo modo da tutto il mondo. Dalla moda all’arte, dai paesaggi naturali al cibo tutto sembra gridare quanta bellezza sia racchiusa nella Nostra penisola. Ed è proprio delle eccellenze del territorio di cui voglio parlare per inaugurare la sezione Pentole.
Un viaggio all’insegna della qualità, della tipicità e della territorialità del cibo e delle buone materie prime. E’ Golosaria 2012, rassegna di cultura e gusto andata in scena il 17, 18 e 19 Novembre 2012 a Milano. Ed io non potevo mancare munita di sacchetto della spesa per cominciare a scovare qualche particolare regalo di Natale da inserire nei tipici cesti enogastronomici che comporrò personalmente per amici e parenti.
Siamo in piena crisi economica, è inutile far finta di niente. Il budget destinato ai regali di Natale, almeno a casa mia, subirà una seria flessione e quel che resta verrà speso con più lungimiranza prevalendo il cibo genuino, ricercato e le eccellenze nostrane oltre a piccole realizzazioni artigianali (magari fatte direttamente da me) invece dello spreco di denaro per banali “pensierini” del tutto inutili. Meglio fare dei biscotti in casa decorarli con glasse colorate e perline, incartarli in modo divertente e regalarli insieme a un sorriso non credete?!?!?
Tornado a Golosaria ecco alcuni dei miei acquisti:

I miei acquisti a Golosaria 2012

Crema di limone prodotta in provincia di Napoli. Una piccola bottiglietta che contiene il succo di veri limoni sorrentini dal profumo intenso e inebriante.
Olio extravergine di Oliva Biologico realizzato a Puegnago del Garda (Bs). Olive cresciute respirando l’aria del lago che danno a quest’olio un aroma fruttato leggero con profumi verdi, evidente di erba fresca e leggero di foglia, che si fondono con il sentore caratteristico della mandorla dolce. Delicato al palato è uno spettacolo unico se mangiato a crudo su una fetta di pane.
Mix di praline al cioccolato prodotte da “Dolci Libertà” e dai detenuti del carcere di Busto Arsizio (Va). Caratteristiche nocciolo del Piemonte ricoperte da fine cioccolato al latte, bianco e fondente confezionate in una simpatica bottiglietta in plastica. Buone e fanno del bene.
La Fugascina, dolce tipico di Mergozzo (Vb) e realizzata sempre nello stesso modo dal 1957 dal Vecchio Fornaio Pasticcere del paese. E’ un dolce dal colore e dal gusto locale, molto burroso e poco lievitato e per questo abbastanza duro (quasi come un biscotto) ma cento volte più sublime…un pezzetto tira l’altro. Da regalare nella tipica scatola di latta, il figurone è assicurato.
Bresaola di Chianina dolce prodotta in terra toscana in provincia di Lucca. Una razza italiana, la chianina, particolarmente pregiata e apprezzata in tutto il mondo.
Grappa dell’Elfo distillata “dalla più piccola distilleria d’Italia” in provincia di Asti. Immersa nel verde delle colline Alfieri fra Langa Roero e Monferrato l’uva di questa grappa viene distillata secondo tradizione a bagnomaria piemontese a doppio ripasso. Quella scelta da noi è il risultato del mix di tre uve.
E ancora tante tante leccornie e il wine test. Una cinquantina di vini rossi, bianchi e rosè provenienti da tutta Italia e poi spumanti, Marsala e Vin San Santo: un’apoteosi del gusto, un carnevale per le papille gustative, un peccato non aver potuto comprare tutto!

sabato 17 novembre 2012

FILI: Le Bavaglie ABC

Voglio inaugurare la sezione Fili con un semplice lavoretto creato dalla mia mamma, grande appassionata di punto croce, utile e sicuramente apprezzato se regalato a qualche amica in dolce attesa.

Chi di voi non ha mai provato a ricamare una bavaglina da neonato? Quella piccola piccola rosa o azzurra ma anche bianca o dai colori più vivaci? Bhe, noi (io e mamma), negli utlimi anni ne abbiamo prodotte davvero tante come regalo di ben venuto per il piccolo nano appena arrivato.

Ma i bimbi crescono e le bavaglie sembrano non essere mai sufficienti. Soprattutto quando arriva l'ora della pappa e magari (come è giusto che sia) lasciamo che il pargolo faccia da sè. A fine pasto la cucina sembra un campo di battaglia, il cibo è ovunque, ma vedere la soddisfazione e l'allegria negli occhi del vostro bimbo vale il sacrificio di una riassettata generale.

Ecco qui una soluzione colorata e divertente per evitare (almeno in parte) che il vostro bimbo imbratti completamente anche quello che indossa. Due semplici Bavaglie ABC da regalare o regalarsi in coppia oppure singolarmente. Una ricamate a punto croce e l'altra con una simpatica trama a nido d'apa.

Sono davvero semplici e veloci da realizzare. Basta munirsi di fili per le lettere, in questo caso sono stati scelti gli stessi colori, blu rosa e giallo, già presenti nel disegno di fondo della bavaglia, in due diverse tanalità e qualche filo dal colore più acceso per l'aquilone, i birilli e la casetta che fanno da contorno all'alfabeto.


Due allegre Bavaglie ABC

Bavaglia ABC ricamata a punto croce
Allora, che ne dite. Non sono davvero carine?
Pratiche e allegre sapranno accompagnare i più piccoli alla scoperta del buon cibo!

giovedì 15 novembre 2012

Presentazioni

"Non c'è posto al mondo che io ami più della cucina.
Non importa dove si trova, com'è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Se possibile le preferisco funzionali e vissute. Magari con tantissimi strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano.
Anche le cucine incredibilmente sporche mi piacciono da morire.
Mi piacciono col pavimento disseminato di pezzettini di verdura, così sporche che la suola delle pantofole diventa subito nera, e grandi, di una grandezza esagerata. Con un frigo enorme pieno di provviste che basterebbero tranquillamente per un intero inverno, un frigo imponente, al cui grande sportello metallico potermi appoggiare. E se per caso alzo gli occhi dal fornello schizzato di grasso o dai coltelli un po' arrugginiti, fuori le stelle che splendono tristi."

Kitchen di Banana Yoshimoto nella mia cucina

Ho voluto iniziare questo mio nuovo spazio con le prime righe di un libro che amo molto. Kitchen di Banana Yoshimoto.
Ho scelto di legare questo blog, dal curioso nome “Fili e pentole”, a Kitchen perché io, come Banana, sento di amare profondamente questo spazio della casa, perché è in cucina che passo la maggior parte del mio tempo. Per me la cucina non è solo il luogo dove preparare da mangiare ma è il cuore della casa. In cucina io leggo, scrivo, mangio, penso, cucino con amore e tanta passione (ovviamente); la cucina è il luogo dove mi rifugio quando ho freddo e ho bisogno di calore, di coccole. In cucina mi chiudo quando voglio vedere un programma alla tv che il resto della famiglia non vuole vedere, in cucina aspetto mio marito che torna dal lavoro. Dalla mia cucina vedo un balcone fiorito e il giardino dei vicini. In cucina mi sento protetta e non sono mai sola.
File e pentole nasce dal desiderio di onorare la mia cucina e di condividere con chi ha il piacere di perdere del tempo girovagando per queste pagina tutto quello che avviene nel mio piccolo grande mondo.
Fili e pentole nasce dalla passione che ho per il cibo (pentole) e la moda (fili), due realtà che apparentemente sembrano non centrare nella l’una con l’altra.
I fili a cui mi riferirò non saranno solo quelli degli abiti delle passerelle (io per prima non mi definisco di certo una fashion blogger). Sì ci sarà anche questo perché io in cucina adoro sfogliare riviste di moda mentre sgranocchio biscotti al cioccolato, ma ci sarà molto di più. I fili a cui mi riferisco sono quelli che utilizzo per le mie creazioni artigianali (casalinghe appunto) ma sono anche i fili che la mia mamma, grade appassionata di punto croce, utilizza per ricamare.
Delle pentole invece che dire: cucinare è un’arte, è passione e fantasia. Cucinare è un atto d’amore incondizionato verso se stessi la propria famiglia e gli amici. Mangiare e passare del tempo seduti a tavola a chiaccherare è un lusso che dovremmo concederci più spesso.
Sin da piccola sono sempre stata educata alla convivialità. Alle 12:00 in punto a casa della nonna veniva servito il pranzo e tutti ci si ritrovava intorno al tavolo, figli nipoti generi, c’era sempre un piatto caldo per tutti. Il momento della cena invece ognuno lo consumava a casa propria; nella mia mia famiglia veniva servita alle 19:00 e ricordo che, quand’ero ragazzina e il pomeriggio lo passavo con le amiche di scuola in oratorio, per quell’ora dovevo essere rigorosamente a casa perché veniva servita la cena e bisognava mangiare tutti insieme. Il rito della cena, dello stare insieme, raccontare alla famiglia la giornata appena trascorsa è uno degli insegnamenti più belli che i miei genitori mi hanno lasciato e chi io metto in atto ancora adesso con la mia nuova famiglia.
Da qui la passione per il buon cibo, quello che fa bene e scalda il cuore oltre che riempire lo stomaco; da qui la passione per gli ingredienti genuini e di stagione, per la storia di ogni pietanza (ma io non sono nemmeno una food blogger). Da qui la passione per la mia cucina.