lunedì 26 novembre 2012

Pentole: Sformato di zucca su fonduta di Grana Padano

LA STORIA

 

La zucca, dall’inconfondibile colore e dal sapore dolciastro, è un tipico ortaggio autunnale che si presta a mille ricette: si consuma cucinata al forno, al vapore, nel risotto o nelle minestre. Ideale per fare i famosi gnocchi di zucca o per secondi piatti, viene usata anche per la preparazione di mostarde, marmellate, dessert, dolci e pane. Dai semi si ottiene un olio rossiccio usato in cosmesi ma se tostati e salati i suoi semi sono buonissimi da servire anche come aperitivo.

La zucca è un’importante fonte di potassio, calcio, fibre, betacarotene (come tutti i gli ortaggi di questo colore) e vitamine A e C; ha proprietà diuretiche e depurative ed è utile per chi segue un regime alimentare poco calorico. In natura è possibile trovare zucche dalle dimensioni e dalle forme più svariate e la sua buccia può assumere diverse colorazioni e screziature. All'interno la polpa è farinosa e di varie tonalità di arancio a seconda della varietà.

Al momento dell’acquisto è importante che il prodotto sia fresco, ben maturo e sodo. Una zucca ha queste caratteristiche se, dandogli dei leggeri colpi, emette un suono sordo. Il picciolo, inoltre, deve essere morbido e ben ancorato. La buccia deve essere pulita e priva di ammaccature. Se acquistata a pezzi bisogna fare attenzione che la parte tagliata ed esposta all’aria (anche se avvolta dalla pellicola alimentare) non sia asciutta.

In Italia la zucca si coltiva soprattutto nelle zone di Mantova, Piacenza e Verona. La più famosa è la zucca di Mantova o quella lunga napoletana  ma le sue origini sono da ricercare, probabilmente, nell’America Centrale, poiché i semi più antichi sono stati ritrovati in Messico, e risalgono al 7.000-6.000 a.c. Per i nativi americani, soprattutto quelli del Nord America, era un alimento base dieta. Furono infatti gli indiani ad insegnare ai primi coloni a coltivare la zucca che, con le patate ed il pomodoro, è stato uno dei primi ortaggi ad essere importati in Europa dai coloni spagnoli.

Nei paesi anglosassoni e negli Stati Uniti la zucca è il tradizionale simbolo di Halloween e viene utilizzata per la costruzione delle famose Jack-o'-lantern, caratteristica lanterna utilizzata per scacciare streghe e fantasmi. La tradizione americana di intagliare zucche la notte del 31 ottobre risale al 1837 e prende origine dall’usanza pagana irlandese e scozzese di intagliare le rape a forma di lanterna per ricordare le anime bloccate nel Purgatorio. La rapa è stata sostituita dalla zucca dagli immigrati del Nord America perché, originaria del posto, era disponibile in quantità maggiore ed era obiettivamente molto più grande e più scenografica.

Personalmente amo la zucca cucinata in ogni modo e trovo che il suo gusto dolce sia perfetto per creare sorprendenti contrasti di sapore. La ricetta che voglio presentarvi oggi l’ho assaggiata qualche settimana fa in un ristorante nel centro storico di Mantova, patria della zucca, e parla proprio di contrasti. Si tratta di un antipasto che mi ha letteralmente stregata al primo assaggio tanto da doverlo rifare subito anche a casa mia.


Alcune varietà di zucca

LA RICETTA

 

Sformato di zucca su fonduta di Granda Padano

Ingredienti per 4 persone. Tempo: 60 minuti. Difficoltà: * 1/2

Ingredienti: 500 gr di zucca, 2 uova, ½ bicchiere di panna, 150 gr di grana padano, 50 gr di latte • 70 gr di nocciole tostate o noci sgusciate e pelate, noce moscata, sale e pepe q.b.

Esecusione: per prima cosa pulire la zucca privandola della buccia e dei semi, tagliarla a pezzetti e farla cuocere in forno a 150° per circa 30 minuti. Quando la zucca sarà cotta passarla al passaverdure o al frullatore raccogliendo il composto in una terrina.
A questo punto unire un uovo interno e un tuorlo, 50 gr di grana padano la panna liquida il sale il pepe e una spolverata di noce moscata grattugiata; mescolare bene il tutto.
Versare il composto all’interno di stampini monoporzione avendo cura di fermarsi ad almeno 1 cm dal bordo (lo sformato gonfierà leggermente, non vorrete rischiare di far uscire tutto!). Cuocere in forno statico a 180° per 30 minuti circa.

Consiglio: Se utilizzate le cocotte in ceramica è necessario ungerle con un pochino di burro e spolverarle con il pangrattato per evitare che lo sformato si attacchi ai bordi; se invece fate come me che per praticità utilizzate le formine monoporzione in alluminio (quelle usa e getta per intenderci) non è necessario ungerle con il burro.

Nel frattempo che lo sformato cuoce preparare la fonduta di grana padano facendo sciogliere il formaggio nel latte. E preparare la granella di nocciole/noci, tritandole abbastanza grossolanamente.
Quando gli sformati sono pronti, lasciare raffreddare qualche minuto e impiattare preferibilmente lo sformato di zucca al centro del piatto (preferibilmente fondo o in una ciotola) sopra la fonduta di grana padano. Decorare il piatto con una spolverata di granella di nocciole/noci.

Buon appetito!

sabato 24 novembre 2012

Fili: Cuori di Natale in pannolenci

Manca un mese a Natale e la produzione di piccoli oggetti in pannolenci da inserire nei miei cesti gastronomici o da regalare semplicemente così, da soli, incartati con un bel nastro rosso e qualche piccola campanella continua senza sosta.
Ecco 4 piccoli cuori rossi in pannolenci pensati come addobbi per l’albero di Natale decorati con classici simboli che ricordano questa dolce festività: una campanella la stella cometa e gli alberelli; il tutto impreziosito da fiocchi e nastri verdi e rossi in fantasia vichy, qualche bottone in legno e l’anice stellato che ricorda il profumo delle calde sere d’inverno passate vicino al camino con gli amici e del vin brulè servito agli angoli delle strade. Il tutto rigorosamente cucito a mano cercando cuore dopo cuore di perfezionare la tecnica e rendere sempre più preciso un lavoro apparentemente semplice ma che in realtà richiede molta pazienza e tanto amore.
 
Cuori in pannolenci perfetti per personalizzare l'albero di Natale!

Misurano circa 13 centimetri (compreso di nastro per appendere la decorazione, il solo cuore misura 8 cm). Se realizzati di 6/7 centimetri possono essere utilizzati come chiudipacco o per impreziosire il fiocco di un cesto gastronomico. Alla persona a cui verrà fatto dono rimarrà sempre un vostro piccolo pensiero!

Cuori in pannolenci_idea Natale 2012

lunedì 19 novembre 2012

PENTOLE: Golosaria 2012, un viaggio tra le eccellenze d'Italia

L’Italia è un Paese meraviglioso (attenzione, ho detto meraviglioso non perfetto!). Possiamo vantare numerose eccellenze invidiate e spesso copiate in malo modo da tutto il mondo. Dalla moda all’arte, dai paesaggi naturali al cibo tutto sembra gridare quanta bellezza sia racchiusa nella Nostra penisola. Ed è proprio delle eccellenze del territorio di cui voglio parlare per inaugurare la sezione Pentole.
Un viaggio all’insegna della qualità, della tipicità e della territorialità del cibo e delle buone materie prime. E’ Golosaria 2012, rassegna di cultura e gusto andata in scena il 17, 18 e 19 Novembre 2012 a Milano. Ed io non potevo mancare munita di sacchetto della spesa per cominciare a scovare qualche particolare regalo di Natale da inserire nei tipici cesti enogastronomici che comporrò personalmente per amici e parenti.
Siamo in piena crisi economica, è inutile far finta di niente. Il budget destinato ai regali di Natale, almeno a casa mia, subirà una seria flessione e quel che resta verrà speso con più lungimiranza prevalendo il cibo genuino, ricercato e le eccellenze nostrane oltre a piccole realizzazioni artigianali (magari fatte direttamente da me) invece dello spreco di denaro per banali “pensierini” del tutto inutili. Meglio fare dei biscotti in casa decorarli con glasse colorate e perline, incartarli in modo divertente e regalarli insieme a un sorriso non credete?!?!?
Tornado a Golosaria ecco alcuni dei miei acquisti:

I miei acquisti a Golosaria 2012

Crema di limone prodotta in provincia di Napoli. Una piccola bottiglietta che contiene il succo di veri limoni sorrentini dal profumo intenso e inebriante.
Olio extravergine di Oliva Biologico realizzato a Puegnago del Garda (Bs). Olive cresciute respirando l’aria del lago che danno a quest’olio un aroma fruttato leggero con profumi verdi, evidente di erba fresca e leggero di foglia, che si fondono con il sentore caratteristico della mandorla dolce. Delicato al palato è uno spettacolo unico se mangiato a crudo su una fetta di pane.
Mix di praline al cioccolato prodotte da “Dolci Libertà” e dai detenuti del carcere di Busto Arsizio (Va). Caratteristiche nocciolo del Piemonte ricoperte da fine cioccolato al latte, bianco e fondente confezionate in una simpatica bottiglietta in plastica. Buone e fanno del bene.
La Fugascina, dolce tipico di Mergozzo (Vb) e realizzata sempre nello stesso modo dal 1957 dal Vecchio Fornaio Pasticcere del paese. E’ un dolce dal colore e dal gusto locale, molto burroso e poco lievitato e per questo abbastanza duro (quasi come un biscotto) ma cento volte più sublime…un pezzetto tira l’altro. Da regalare nella tipica scatola di latta, il figurone è assicurato.
Bresaola di Chianina dolce prodotta in terra toscana in provincia di Lucca. Una razza italiana, la chianina, particolarmente pregiata e apprezzata in tutto il mondo.
Grappa dell’Elfo distillata “dalla più piccola distilleria d’Italia” in provincia di Asti. Immersa nel verde delle colline Alfieri fra Langa Roero e Monferrato l’uva di questa grappa viene distillata secondo tradizione a bagnomaria piemontese a doppio ripasso. Quella scelta da noi è il risultato del mix di tre uve.
E ancora tante tante leccornie e il wine test. Una cinquantina di vini rossi, bianchi e rosè provenienti da tutta Italia e poi spumanti, Marsala e Vin San Santo: un’apoteosi del gusto, un carnevale per le papille gustative, un peccato non aver potuto comprare tutto!

sabato 17 novembre 2012

FILI: Le Bavaglie ABC

Voglio inaugurare la sezione Fili con un semplice lavoretto creato dalla mia mamma, grande appassionata di punto croce, utile e sicuramente apprezzato se regalato a qualche amica in dolce attesa.

Chi di voi non ha mai provato a ricamare una bavaglina da neonato? Quella piccola piccola rosa o azzurra ma anche bianca o dai colori più vivaci? Bhe, noi (io e mamma), negli utlimi anni ne abbiamo prodotte davvero tante come regalo di ben venuto per il piccolo nano appena arrivato.

Ma i bimbi crescono e le bavaglie sembrano non essere mai sufficienti. Soprattutto quando arriva l'ora della pappa e magari (come è giusto che sia) lasciamo che il pargolo faccia da sè. A fine pasto la cucina sembra un campo di battaglia, il cibo è ovunque, ma vedere la soddisfazione e l'allegria negli occhi del vostro bimbo vale il sacrificio di una riassettata generale.

Ecco qui una soluzione colorata e divertente per evitare (almeno in parte) che il vostro bimbo imbratti completamente anche quello che indossa. Due semplici Bavaglie ABC da regalare o regalarsi in coppia oppure singolarmente. Una ricamate a punto croce e l'altra con una simpatica trama a nido d'apa.

Sono davvero semplici e veloci da realizzare. Basta munirsi di fili per le lettere, in questo caso sono stati scelti gli stessi colori, blu rosa e giallo, già presenti nel disegno di fondo della bavaglia, in due diverse tanalità e qualche filo dal colore più acceso per l'aquilone, i birilli e la casetta che fanno da contorno all'alfabeto.


Due allegre Bavaglie ABC

Bavaglia ABC ricamata a punto croce
Allora, che ne dite. Non sono davvero carine?
Pratiche e allegre sapranno accompagnare i più piccoli alla scoperta del buon cibo!

giovedì 15 novembre 2012

Presentazioni

"Non c'è posto al mondo che io ami più della cucina.
Non importa dove si trova, com'è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Se possibile le preferisco funzionali e vissute. Magari con tantissimi strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano.
Anche le cucine incredibilmente sporche mi piacciono da morire.
Mi piacciono col pavimento disseminato di pezzettini di verdura, così sporche che la suola delle pantofole diventa subito nera, e grandi, di una grandezza esagerata. Con un frigo enorme pieno di provviste che basterebbero tranquillamente per un intero inverno, un frigo imponente, al cui grande sportello metallico potermi appoggiare. E se per caso alzo gli occhi dal fornello schizzato di grasso o dai coltelli un po' arrugginiti, fuori le stelle che splendono tristi."

Kitchen di Banana Yoshimoto nella mia cucina

Ho voluto iniziare questo mio nuovo spazio con le prime righe di un libro che amo molto. Kitchen di Banana Yoshimoto.
Ho scelto di legare questo blog, dal curioso nome “Fili e pentole”, a Kitchen perché io, come Banana, sento di amare profondamente questo spazio della casa, perché è in cucina che passo la maggior parte del mio tempo. Per me la cucina non è solo il luogo dove preparare da mangiare ma è il cuore della casa. In cucina io leggo, scrivo, mangio, penso, cucino con amore e tanta passione (ovviamente); la cucina è il luogo dove mi rifugio quando ho freddo e ho bisogno di calore, di coccole. In cucina mi chiudo quando voglio vedere un programma alla tv che il resto della famiglia non vuole vedere, in cucina aspetto mio marito che torna dal lavoro. Dalla mia cucina vedo un balcone fiorito e il giardino dei vicini. In cucina mi sento protetta e non sono mai sola.
File e pentole nasce dal desiderio di onorare la mia cucina e di condividere con chi ha il piacere di perdere del tempo girovagando per queste pagina tutto quello che avviene nel mio piccolo grande mondo.
Fili e pentole nasce dalla passione che ho per il cibo (pentole) e la moda (fili), due realtà che apparentemente sembrano non centrare nella l’una con l’altra.
I fili a cui mi riferirò non saranno solo quelli degli abiti delle passerelle (io per prima non mi definisco di certo una fashion blogger). Sì ci sarà anche questo perché io in cucina adoro sfogliare riviste di moda mentre sgranocchio biscotti al cioccolato, ma ci sarà molto di più. I fili a cui mi riferisco sono quelli che utilizzo per le mie creazioni artigianali (casalinghe appunto) ma sono anche i fili che la mia mamma, grade appassionata di punto croce, utilizza per ricamare.
Delle pentole invece che dire: cucinare è un’arte, è passione e fantasia. Cucinare è un atto d’amore incondizionato verso se stessi la propria famiglia e gli amici. Mangiare e passare del tempo seduti a tavola a chiaccherare è un lusso che dovremmo concederci più spesso.
Sin da piccola sono sempre stata educata alla convivialità. Alle 12:00 in punto a casa della nonna veniva servito il pranzo e tutti ci si ritrovava intorno al tavolo, figli nipoti generi, c’era sempre un piatto caldo per tutti. Il momento della cena invece ognuno lo consumava a casa propria; nella mia mia famiglia veniva servita alle 19:00 e ricordo che, quand’ero ragazzina e il pomeriggio lo passavo con le amiche di scuola in oratorio, per quell’ora dovevo essere rigorosamente a casa perché veniva servita la cena e bisognava mangiare tutti insieme. Il rito della cena, dello stare insieme, raccontare alla famiglia la giornata appena trascorsa è uno degli insegnamenti più belli che i miei genitori mi hanno lasciato e chi io metto in atto ancora adesso con la mia nuova famiglia.
Da qui la passione per il buon cibo, quello che fa bene e scalda il cuore oltre che riempire lo stomaco; da qui la passione per gli ingredienti genuini e di stagione, per la storia di ogni pietanza (ma io non sono nemmeno una food blogger). Da qui la passione per la mia cucina.