giovedì 15 novembre 2012

Presentazioni

"Non c'è posto al mondo che io ami più della cucina.
Non importa dove si trova, com'è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Se possibile le preferisco funzionali e vissute. Magari con tantissimi strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano.
Anche le cucine incredibilmente sporche mi piacciono da morire.
Mi piacciono col pavimento disseminato di pezzettini di verdura, così sporche che la suola delle pantofole diventa subito nera, e grandi, di una grandezza esagerata. Con un frigo enorme pieno di provviste che basterebbero tranquillamente per un intero inverno, un frigo imponente, al cui grande sportello metallico potermi appoggiare. E se per caso alzo gli occhi dal fornello schizzato di grasso o dai coltelli un po' arrugginiti, fuori le stelle che splendono tristi."

Kitchen di Banana Yoshimoto nella mia cucina

Ho voluto iniziare questo mio nuovo spazio con le prime righe di un libro che amo molto. Kitchen di Banana Yoshimoto.
Ho scelto di legare questo blog, dal curioso nome “Fili e pentole”, a Kitchen perché io, come Banana, sento di amare profondamente questo spazio della casa, perché è in cucina che passo la maggior parte del mio tempo. Per me la cucina non è solo il luogo dove preparare da mangiare ma è il cuore della casa. In cucina io leggo, scrivo, mangio, penso, cucino con amore e tanta passione (ovviamente); la cucina è il luogo dove mi rifugio quando ho freddo e ho bisogno di calore, di coccole. In cucina mi chiudo quando voglio vedere un programma alla tv che il resto della famiglia non vuole vedere, in cucina aspetto mio marito che torna dal lavoro. Dalla mia cucina vedo un balcone fiorito e il giardino dei vicini. In cucina mi sento protetta e non sono mai sola.
File e pentole nasce dal desiderio di onorare la mia cucina e di condividere con chi ha il piacere di perdere del tempo girovagando per queste pagina tutto quello che avviene nel mio piccolo grande mondo.
Fili e pentole nasce dalla passione che ho per il cibo (pentole) e la moda (fili), due realtà che apparentemente sembrano non centrare nella l’una con l’altra.
I fili a cui mi riferirò non saranno solo quelli degli abiti delle passerelle (io per prima non mi definisco di certo una fashion blogger). Sì ci sarà anche questo perché io in cucina adoro sfogliare riviste di moda mentre sgranocchio biscotti al cioccolato, ma ci sarà molto di più. I fili a cui mi riferisco sono quelli che utilizzo per le mie creazioni artigianali (casalinghe appunto) ma sono anche i fili che la mia mamma, grade appassionata di punto croce, utilizza per ricamare.
Delle pentole invece che dire: cucinare è un’arte, è passione e fantasia. Cucinare è un atto d’amore incondizionato verso se stessi la propria famiglia e gli amici. Mangiare e passare del tempo seduti a tavola a chiaccherare è un lusso che dovremmo concederci più spesso.
Sin da piccola sono sempre stata educata alla convivialità. Alle 12:00 in punto a casa della nonna veniva servito il pranzo e tutti ci si ritrovava intorno al tavolo, figli nipoti generi, c’era sempre un piatto caldo per tutti. Il momento della cena invece ognuno lo consumava a casa propria; nella mia mia famiglia veniva servita alle 19:00 e ricordo che, quand’ero ragazzina e il pomeriggio lo passavo con le amiche di scuola in oratorio, per quell’ora dovevo essere rigorosamente a casa perché veniva servita la cena e bisognava mangiare tutti insieme. Il rito della cena, dello stare insieme, raccontare alla famiglia la giornata appena trascorsa è uno degli insegnamenti più belli che i miei genitori mi hanno lasciato e chi io metto in atto ancora adesso con la mia nuova famiglia.
Da qui la passione per il buon cibo, quello che fa bene e scalda il cuore oltre che riempire lo stomaco; da qui la passione per gli ingredienti genuini e di stagione, per la storia di ogni pietanza (ma io non sono nemmeno una food blogger). Da qui la passione per la mia cucina.


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